Un laboratorio sulle emozioni per superare le difficoltà relazionali

Sostegno-superiori/ emozioni, inclusione, schede didattiche

Questo laboratorio sulle emozioni è una proposta di lavoro della prof.ssa Sabina Geminiani che ringraziamo per la condivisione. Attraverso una presentazione tramite la piattaforma wooclap che consente di avere un’interazione partecipata in tempo reale da parte degli studenti, la professoressa è riuscita a stimolare il dialogo su alcuni argomenti legati alla vita di scuola e alle esperienze personali degli alunni e delle alunne.

Perché quest’attività è così rilevante per l’inclusione di ragazzi con disabilità e/o difficoltà di apprendimento che spesso hanno difficoltà relazionali? Potenziare il linguaggio emotivo; provare, attraverso l’esempio delle figure di riferimento, ad aprirsi in modo franco e trasparente dismettendo le eventuali maschere di finzione provocate dal timore del confronto e dal sentirsi “diversi”; comprendere il vantaggio di condividere i propri sentimenti sono dei passaggi che possono comportare per i ragazzi e le ragazze una visione più armonica e coerente di se stessi e se stesse, a cui conseguirà il relativo incremento del successo scolastico e relazionale. 

A chi si rivolge: a una classe di studenti della scuola secondaria di II grado

 Docenti coinvolti: docenti di italiano, di religione e di sostegno e/o altri docenti che danno la propria disponibilità.

Scarica la presentazione del laboratorio sulle emozioni:

Clicca sull’immagine per leggere le slides:

 Strutturazione del laboratorio sulle emozioni:

Fase 1 – Attirare l’attenzione

Per attirare l’attenzione, l’insegnante ha scelto di presentare immagini colorate e vivaci, l’interazione della risposta ai sondaggi su Wooclap è avvenuta attraverso lo smartphone personale con la modalità “nuvola di parole”, in modo che si evidenziassero delle “tendenze” comuni su cui discutere. 

Fase 2: in quale emozione ti ritrovi di più?

L’incipit dell’attività inizia con un video stimolo:

In questo video alcuni adolescenti intervistati descrivono le emozioni da loro provate più frequentemente e gli stati d’animo che caratterizzano il delicato passaggio adolescenziale. Questa procedura consente di presentare ai ragazzi un linguaggio emotivo da poter utilizzare nei dibattiti successivi e attiva l’interesse verso l’argomento proposto. In questa fase l’insegnante ha chiesto agli alunni in quali emozioni e in quali sentimenti si ritrovassero di più, ovvero quali fossero gli stati emotivi più frequentemente vissuti e condivisi. Ne è scaturito un dibattito relativo alla loro importanza e alla necessità di esternarli con trasparenza e franchezza attraverso un linguaggio condiviso, dando “voce” alle emozioni in un contesto sociale.

Fase 3: l’emozione di apprendere

Successivamente, l’insegnante ha impostato alcune domande legate alla relazione tra emozioni ed apprendimento scolastico. Ha, cioè, chiesto di ricordare qualche argomento appreso a scuola che fosse legato ad un’emozione positiva o negativa ed ha analizzato il motivo per cui sono stati provati quei sentimenti. In questo modo, l’insegnante ha voluto evidenziare l‘influenza delle emozioni nei percorsi razionali e logici e sottolineare l’importanza dei sentimenti in ogni ambito del vissuto personale. Inoltre, è nata una riflessione trasversale sulla metacognizione, ovvero sul processo di conoscenza e consapevolezza del personale stile cognitivo e sulle sue modalità individuali con cui ogni studente si avvicina al successo scolastico. La classe ha infatti discusso su quali siano gli attivatori cognitivi dell’apprendimento didattico, da cosa derivi l’interesse per una disciplina o un argomento di studio rispetto ad un altro e in base a quali meccanismi inconsci compiamo le nostre scelte e definiamo positivamente o negativamente un vissuto scolastico. 

Fase 4: da bruco a farfalla.

Da ultimo, l’insegnante ha mostrato il cortometraggio “Il circo della farfalla”, a partire dal quale ha impostato una riflessione su ciò che gli studenti hanno provato vedendo il film, promuovendo un confronto franco ed aperto. Utilizzando, anche in questo caso, la modalità del sondaggio wooclap “nuvola di parole”, l’insegnante ha cercato l’immedesimazione con i diversi personaggi mettendone in luce il messaggio inclusivo. Dalla riflessione condivisa è emerso che la metafora della metamorfosi del bruco che si trasforma in farfalla, intorno a cui si articolano le scene del film, può essere interiorizzata come percorso di maturazione, come presa di coscienza della possibilità di trasformare i limiti in risorse, gli svantaggi di partenza in opportunità di successo

Lo scopo del laboratorio

Lo scopo del laboratorio sulle emozioni è stato, in primo luogo, rendere ogni alunno protagonista dell’esperienza, attraverso un atteggiamento, da parte dei docenti, di ascolto di ogni tipo di istanza o di esigenza che potesse emergere nel suo corso. Anche i docenti, infatti, hanno partecipato all’attività “alla pari” rispetto agli alunni, esprimendo i propri stati d’animo con un atteggiamento di apertura e desiderio condivisione.

Il secondo obiettivo, è stato migliorare la vita di classe creando maggiore complicità e permettendo agli alunni, con il supporto dei docenti, di aprirsi di fronte ai compagni per conoscersi meglio tra loro.

In ultima istanza, sviluppare i canali comunicativi emozionali, attribuendo importanza alla percezione della realtà interiorizzata e alla comunicazione delle esperienze emotivamente significative. Quest’attività è stata accolta positivamente dalla classe e ha contribuito a potenziare il suo livello di inclusione, inizialmente abbastanza eterogeneo. 

Altri materiali sulle emozioni

Emozioni

Share this Post