Laboratorio filosofico inclusivo con Cartesio
Di seguito viene presentato un laboratorio didattico interattivo e inclusivo sul pensiero di Cartesio per studenti con disabilità cognitive. L’obiettivo è quello di introdurre, in maniera semplificata e pratica, alcuni concetti base legati al filosofo (ad es. “Penso, dunque sono”) e allo stesso tempo sviluppare competenze comunicative e relazionali nel contesto classe in ottica inclusiva. Le attività, strutturate in moduli, prevedono l’uso di materiali visivi, manipolativi e interattivi, garantendo un percorso adattato alle esigenze specifiche di tali studenti.
Obiettivi del laboratorio
Questo laboratorio ha lo scopo di rendere accessibile un concetto filosofico complesso attraverso attività pratiche e simboliche, traducendo il pensiero di Cartesio in un’esperienza diretta e significativa. La partecipazione attiva, combinata con un supporto emotivo e personalizzato, consente di rafforzare il senso di sé degli studenti, favorendo un apprendimento coinvolgente e inclusivo.
Ogni attività è pensata per trasformare il concetto astratto in realtà concreta, grazie a una metodologia didattica che valorizza il coinvolgimento sensoriale e il dialogo, elementi essenziali nel lavoro con studenti con disabilità cognitive.
Struttura e durata del laboratorio
Il laboratorio si articola in tre fasi principali e ha una durata complessiva di circa 2 ore, suddivise in:
- Fase introduttiva (30 minuti)
- Attività centrale (60 minuti)
- Momento di condivisione e valutazione (30 minuti
Materiali necessari
- Flashcard con immagini e brevi frasi (es. “Penso, dunque sono” semplificato in “Io penso e mi sento io”).
- Cartelloni illustrativi con ritratti semplificati di Cartesio e simboli del pensiero o strumenti di tipo multimediale (Canva).
- Strumenti artistici (carta, colori, colla, forbici, materiali di riciclo).
- Video breve o animazione in versione semplificata che presenta il concetto base di “pensare”.
- Schede di attività con domande e spunti visivi testi semplificati del pensiero filosofico.
- Libro “Ragioniamo con i Filosofi 2, da Cartesio a Kant” di Agnès Picot
Fase introduttiva: scoperta e connessione
Racconto e narrazione semplificata
- Introduzione visiva e uditiva: l’insegnante può mostrare immagini del filosofo Cartesio e associare al racconto breve delle flashcard o dei cartelloni illustrativi su chi era e cosa intendeva con “penso, dunque sono”. Con un linguaggio semplice e diretto il docente può spiegare che “Cartesio diceva che il pensiero è ciò che ci fa essere noi stessi. Quando pensiamo, ci rendiamo conto di chi siamo.”
- Discussione guidata: l’insegnante può coinvolgere gli studenti ponendo domande semplici come: “Cosa vi fa pensare a voi stessi?” oppure “Come vi sentite quando pensate a qualcosa di bello o importante?”
- Spiegazione del termine “pensiero”: il docente può utilizzare una metafora semplice, ad esempio: “Il pensiero è come una luce che si accende nella nostra testa quando impariamo qualcosa di nuovo.”
Questa fase serve a creare una connessione emotiva e cognitiva con il concetto del pensiero, rendendolo accessibile grazie a immagini ed esempi concreti.
Attività centrale: laboratorio creativo e multisensoriale
Attività “Costruiamo il Pensiero”
- Divisione in gruppi e preparazione: Innanzitutto gli studenti verranno suddivisi in piccoli gruppi, assicurando che ogni studente abbia un ruolo (es. portare materiali, colorare, ritagliare). Poi sarà necessario preparare un tavolo con tutti i materiali artistici.
- Creazione di un “albero del pensiero”: Ogni gruppo realizza un cartellone raffigurante un grande albero. Le foglie saranno realizzate attraverso collage e disegni, su cui ogni studente scrive o disegna una cosa a cui pensa positivamente (ad es. “la mia famiglia”, “i miei amici”, “giocare”, ecc.). Gli studenti o le studentesse con difficoltà di scrittura possono utilizzare adesivi o figure già preparate che rappresentano tali emozioni o idee.
- Riflessione e condivisione: Ogni gruppo spiega, con l’aiuto dell’insegnante se necessario, il proprio “Albero del pensiero”, evidenziando come ogni foglia rappresenta un pensiero positivo, collegandosi al concetto cartesiano di pensare per essere se stessi. L’insegnante può incoraggiare la verbalizzazione usando domande come: “Cosa rappresenta questa foglia? Perché l’hai scelta?”
Attività: “La luce del pensiero” – Gioco sensoriale
Quest’attività ha lo scopo di rendere l’astratto concetto del pensiero più concreto e accessibile con l’uso di elementi visivi e sensoriali come la “luce”. L’attività offre anche un’opportunità per la verbalizzazione e la socializzazione, essenziali per ragazzi/e con disabilità cognitive.
- Impostazione del gioco: Il docente crea un’area tranquilla e ordinata dove ogni alunno/a, a turno, possa “accendere la sua luce del pensiero”. Utilizzare una lampada o un semplice oggetto luminoso come simbolo del pensiero che si “accende”.
- Svolgimento: Ogni studente, accompagnato dall’insegnante, si siede in cerchio. L’insegnante spiega: “Quando accendiamo la luce, facciamo pensare la nostra mente. Adesso, chi vuole accendere la propria luce e dirci cosa pensa di bello?”. L’insegnante incoraggiare l’uso di brevi espressioni: per esempio, “Io penso ai fiori”, o “Io penso a una giornata di sole”.
- Sostegno e feedback: L’insegnante fornisce supporto verbale, rassicurando e guidando la verbalizzazione, rinforzando i contributi positivi con parole incoraggianti.
Momento di condivisione e valutazione
Cerchio di condivisione
- Raccolta dei lavori realizzati: Gli studenti riuniscono gli “Alberi del pensiero” e li dispongono in modo che ogni studente possa vedere il lavoro degli altri.
- Discussione in cerchio: l’insegnante invita ogni gruppo o studente a raccontare, con parole semplici o attraverso immagini, cosa ha rappresentato il proprio lavoro; le domande aperte e guidate dall’insegnante favoriranno il dialogo e la riflessione.
- Feedback positivo.
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