La mappa concettuale per comprendere un testo
Quale intervento attuare su un testo in una classe di studenti stranieri apprendenti di italiano L2 e non per favorire la comprensione del testo? Proporremo tre tipi di interventi che prevedono l’uso delle nuove tecnologie, soprattutto la LIM e una modalità cooperativa di costruire la conoscenza.
Abbiamo già visto un primo intervento con l’analisi operativa di un testo e la costruzione di un glossario. Oggi ci soffermeremo sulla realizzazione di una mappa concettuale come metodo per comprendere un testo.
Il terzo intervento riguarderà l’arricchimento di un testo per ottenere un ipertesto.
1. UN PO’ DI TEORIA…
Il lavoro sul lessico per favorire la comprensione di un testo potrebbe anche essere considerato all’interno del concetto di “lessico-grammatica”.
Carlo Serra Borneto concepisce il lessico come portatore di informazione grammaticale, cioè come insieme di unità complesse organizzate in strutture grammaticali.
Il lessico mentale, cioè la rappresentazione delle relazioni semantiche nella nostra mente, è organizzato in forma di reti e di nodi interconnessi (…), in cui l’informazione lessicale e quella grammaticale sono codificate simultaneamente –in pratica una parola è un conglomerato di significati in cui confluiscono vari tipi di informazioni, tra cui quelle sulle possibili relazioni che può instaurare con altre parole o parti del discorso e non è quindi un’entità libera di combinarsi a piacimento. (Serra Borneto 2017: 228).
Serra Borneto propone pertanto una serie di tecniche per l’apprendimento del lessico, utilizzabili in glottodidattica. Queste tecniche sembrano andare a stimolare tutti i tipi di legame che si creano nel lessico mentale tra le parole (Jezek 2005), e i legami che si creano tra le parole e le rappresentazioni presenti negli altri sistemi della memoria (come ad esempio il sistema concettuale, la memoria visivo-grafemica e quella uditiva). Le tecniche si basano su:
1. strategie di ripetizione: si imparano vocaboli insieme alle rispettive traduzioni mediante l’utilizzo di schede e la ripetizione e l’ascolto reiterato, in modo da supportare la memorizzazione associando lo stimolo visivo a quello articolatorio e auditivo;
2. strategie di elaborazione: si manipolano le informazioni lessicali mediante processi di associazione, contestualizzazione, confronto e visualizzazione, creando connessioni tra parole diverse (di tipo semantico, sia al livello paradigmatico sia sintagmatico, ma anche di tipo formale, attraverso la rima o altre affinità grafico-fonetiche) oppure tra parole e immagini o esperienze personali, inserendo le forme all’interno di unità semantiche più complesse (sintagmi, frasi, catene di azioni, proverbi, filastrocche, espressioni idiomatiche), istituendo rapporti di affinità o contrasto tra parole all’interno della stessa lingua o con la lingua madre (cercando sinonimi, antonimi, equivalenze e false equivalenze, o ordinando le forme su scale di valori), associando parole a immagini reali (fotografie, disegni, oggetti, ecc.), mentali (simboli, metafore) o grafici (mediante pittogrammi, sottolineatura ecc.);
3. strategie di strutturazione: si organizzano i concetti da memorizzare in classificazioni, gerarchie (rapporti parte/tutto, causa/effetto…), strutture logiche, costituendo campi semantici (cioè raggruppare parole affini che si riferiscono a oggetti o nozioni di uno stesso genere) o altri raggruppamenti in base ai caratteri semantici (essere animati/inanimati, che volano/che strisciano…), funzionali (servono a), formali (nomi concreti/astratti, verbi di stato/di movimento…), in base a criteri fonologici o grafemici (iniziano con -str) o in base a criteri logici o soggettivi (parole legate all’esperienza soggettiva);
4. strategie di esercitazione o applicazione: si fissa il materiale lessicale attraverso applicazioni ricettive o produttive, leggendo, ascoltando, scrivendo, pronunciando testi nella lingua straniera.
2- LAVORO SUL LESSICO
Sulla base di questo approccio lessicale, l’insegnante potrebbe proporre agli apprendenti di costruire associazioni tra le parole attraverso la ricerca di tutte le parole appartenenti alla stessa area semanticaoppure delle parole della stessa famiglia e la creazione di una mappa concettuale o di una mappa mentale.
Per questo tipo di attività cooperativa si potrebbe utilizzare la struttura cooperativa del Roundrobin: è un giro di tavolo. L’insegnante assegna ad ogni gruppo una parola da approfondire (ogni gruppo sceglie una parola). Poi chiede a ciascun gruppo di compilare una tabella così composta:
“LA PAROLA” | |
DEFINIZIONE | |
I SINONIMI | |
I CONTRARI | |
PAROLE DELLA STESSA FAMIGLIA | |
PAROLE DELLA STESSA AREA SEMANTICA (parole affini) | Es. tavolo, sedia, divano.. |
USO DELLA PAROLA IN CONTESTO, IN PROVERBI, IN FRASI IDIOMATICHE |
Praticamente, ogni gruppo deve ricercare nel dizionario per la parola assegnata la definizione, i sinonimi, i contrari, le parole della stessa famiglia, le parole della stessa area semantica e deve far riferimento alle proprie conoscenze per utilizzare questa parola in un contesto a loro familiare e/o in proverbi o frasi idiomatiche. Questo tipo di ricerca ha molteplici possibili risposte. Ogni alunno potrebbe ricercare su un dizionario differente la risposta ad ogni sezione. A questo punto gli alunni intervengono a rotazione per completare ogni parte fino ad esaurimento delle proposte. Poi insieme gli studenti devono confrontare le risposte per giungere ad una risposta univoca per ciascuna sezione. Poi in base agli interessi degli studenti, essi potrebbero realizzare una mappa mentale o una mappa concettuale sulla base delle loro risposte.
Questo tipo di mappa è stata realizzata con Essay Map. Gli apprendenti hanno prima scritto le definizioni di “capanna”, poi hanno cercato i sinonimi, altri tipi di costruzioni e parole della stessa famiglia. Nell’ultima parte hanno contestualizzato la parola “capanna” ricercando in quali contesti e frasi questa parola era solitamente usata.
La costruzione del glossario rappresenta non soltanto una forma di adattamento di un testo che facilita la sua comprensione, ma permette anche di arricchire le conoscenze lessicali degli studenti e di favorire la memorizzazione attraverso l’uso di immagini-gancio. Ovviamente si può andare oltre la costruzione del glossario se si vuole favorire un ulteriore apprendimento basato su indipendenza, attività autonoma dell’apprendente e elaborazione personale. Ad ogni modo questo tipo di lavoro costituisce un ottimo metodo di studio da insegnare agli studenti!
ALTRE FASI DEL METODO
CLICCATE SUI TITOLI BLU PER ACCEDERE AI MATERIALI. Questi materiali seguono il principio di Adattamento operativo dei libri di testo, proposto da Carlo Scataglini.