Disabilità: le parole giuste

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Usare le parole giuste per parlare di disabilità è doveroso perché significa innanzitutto riconoscere dei diritti ma anche promuovere l’inclusione e allontanare la diffusione di stereotipi. In questa pagina prenderemo in esame la recente normativa nazionale ma leggeremo anche le linee-guida contenute nel libro “Le Parole Giuste” e poi ci saranno alcuni link ad approfondimenti interessanti.

La normativa: la definizione della condizione di disabilità

Il DECRETO LEGISLATIVO 3 maggio 2024, n. 62 sulla “definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato”, che entrerà in vigore il 30 giugno 2024, ha lo scopo di assicurare alla persona il riconoscimento della propria condizione di disabilità, per rimuovere gli ostacoli e per attivare i sostegni utili al pieno esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, delle libertà e dei diritti civili e sociali nei vari contesti di vita, liberamente scelti.

Questo decreto modifica le terminologie in materia di disabilità nelle norme in favore di una terminologia comune e valorizzante la persona e i suoi diritti.

Riportiamo qui i passaggi più significativi:

Art. 2 c- Definizioni

c.1 a) «condizione di disabilità»: una duratura compromissione fisica, mentale, intellettiva, del neurosviluppo o sensoriale che, in interazione con barriere di diversa natura, può ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita su base di uguaglianza con gli altri;

c.1 b) «persona con disabilità»: persona definita dall’articolo 3, comma 1, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, come modificato dal presente decreto;


Art. 4 – Terminologia in materia di disabilità
A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto:

a) la parola: «handicap», ovunque ricorre, è sostituita dalle seguenti: «condizione di disabilità»;
b) le parole: «persona handicappata», «portatore di handicap», «persona affetta da disabilità», «disabile» e «diversamente abile», ovunque ricorrono, sono sostituite dalle seguenti: «persona con disabilità»;
c) le parole: «con connotazione di gravità» e «in situazione di gravità», ove ricorrono e sono riferite alle persone indicate alla lettera b) sono sostituite dalle seguenti: «con necessità di sostegno elevato o molto elevato»;
d) le parole: «disabile grave», ove ricorrono, sono sostituite dalle seguenti: «persona con necessità di sostegno intensivo»

Le linee guida “Le Parole giuste”

Il volume “Le Parole giuste pubblicato nel giugno 2023 contiene delle Linee Guida per promuovere un linguaggio corretto e rispettoso della disabilità. Queste Linee Guida sono state redatte dall’ANFFAS Nazionale in collaborazione con il Ministro per le disabilità e l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

I contenuti del libro rappresentano un punto di riferimento da cui partire per modificare quell’immagine distorta e stereotipata della disabilità. Lo scopo è contrastare ogni forma di rappresentazione, in negativo, della condizione di disabilità, assumendo consapevolezza del ruolo delle parole nella diffusione di stereotipi. “L’uso del corretto linguaggio accresce il rispetto dei diritti e della dignità delle persone con disabilità” (art. 8 CRPD). 

I testi in inglese e italiano sono a disposizione di tutti e accessibili digitalmente cliccando sulle immagini.

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La pubblicazione contiene la Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità in versione Facile da leggere e da capire (da pag. 56 a pag. 170).

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Inoltre, all’interno del volume, c’è anche la versione in Comunicazione Aumentativa Alternativa della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità (da pag. 173)

 

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Il cofanetto che racchiude i due libri è stato presentato ed offerto agli interlocutori di numerosi Paesi, nonché delle Nazioni Unite, incontrati dal Ministro Locatelli nel corso della COSP16 (Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità) a New York, quale buona prassi italiana quale contributo italiano al processo di evoluzione della terminologia, e con essa del cambiamento profondo nel modo di guardare alla disabilità.

“Abbiate cura delle parole”. Zygmunt Bauman

Confronto tra le principali tassonomie delle limitazioni funzionali

La concezione medica della disabilità è stata superata dalla Convenzione ONU, che riconosce il carattere evolutivo di “disabilità” con il quale ci si riferisce non più esclusivamente a un attributo dell’individuo (come nel modello medico), bensì al «risultato dell’interazione tra persone con menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri». Le terminologie usate per descrivere le limitazioni funzionali possono esserci utili per comprendere il linguaggio impiegato a livello nazionale e internazionale.

Fonte: CENSIS, 2017, Accompagnare le università verso una più ampia integrazione degli studenti con disabilità

Altri spunti per una riflessione sul linguaggio giusto

Pubblichiamo il link al Manifesto Pluralità visibili del Centro Studi Erickson perché ci sembra appropriato per ragionare sul linguaggio, anche alla luce della disabilità. Cliccate sull’immagine per leggere il Manifesto.

 

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